STREET ART - Murales

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Escif, Interruttore on/off, 2012, Polonia
È da un pezzo che l'arte ha abbandonato i musei, le gallerie, le accademie e le  università. Per andare dove? Là dove è nata: in strada, per il mondo, tra la gente e nella gente. Perché in fondo è sempre stato così. Molti la definiscono Street art. Bene, subito un chiarimento l'arte di strada è un complesso di espressioni artistiche che comprendono: murales, graffiti, sticker, stencil, manifesti; ma anche proiezioni video, yarn bombing e sculture. Tutto rigorosamente costruito per essere visto dai passanti e, dunque, da chiunque.
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Keith Haring, Tuttomondo, 1989, Pisa
Inizia così il viaggio di Gogoarti nei fenomeni di arte urbana. Un viaggio a puntate per sintetizzare al meglio un variegato e complesso mondo che è, sostanzialmente, come quello in cui viviamo. Un mondo fatto di messaggi, simboli, emblemi e stendardi, lasciati lì come fossero parte di una realtà quotidiana che ci circonda e che, in qualche modo, ci descrive. Un viaggio che inizia con i murales. Semplicemente, la pittura murale sprofonda le sue radici nella preistoria per rimanere una costante fissa nella vita dell'uomo, dai graffiti nelle caverne ai mosaici medievali, fino gli affreschi dell'arte moderna. Potrebbe dirsi che nulla è cambiato, invece, due sole cose: la tecnica e i contenuti. Oggi con il termine "murales" si identificano perlopiù raffigurazioni a vernice spray sulle pareti. Mai confondere un murales con un graffito. Quest'ultimo, pur essendo un tipo di murales, è legato alla rappresentazione di lettere e della scrittura in genere, il murales non è finalizzato, solo ed esclusivamente, alla realizzazione di quello che viene chiamato comunemente “lettering”.                                                             
La mania dei murales esplode in Europa negli anni Novanta. Molti artisti rimangono affascinati dalla cultura Hip Hop americana e dalle raffigurazioni lasciate sui muri dei cosidetti writers degli anni Ottanta. Alla tecnica di quest'ultimi, molti artisti oppongono una cultura figurativa che, dall'ultimo decennio del Novecento, ha invaso le metropoli di mezzo mondo. Uno degli elementi comuni dei murales odierni è la celata identità di chi lo crea. Soprattutto alle origini, ma anche attualmente, i murales non sono autorizzati, vivono nell'illegalità, sono eseguiti spesso di notte e sono, perfino, penalmente condannabili. Dunque, tutti gli artisti fanno ricorso allo pseudonimo.
La tecnica. Spesso è caratterizzata dall'uso di vernice spray ma, non di rado, dalla tempera. Quest'ultima è stata ampiamente usata negli ultimi anni per sopperire l'alto costo degli spray, tuttavia, è meno splendente e più deteriorabile rispetto alla vernice. I contenuti: di tutto un po'. Dalla protesta politica alla raffigurazione fantastica, dalla rappresentazione ironica alla visione creativa. Dal sogno alla realtà, purché se ne parli, purché rimanga ciò che più conta: un'immagine quanto più possibile svincolata dal tipico, e asettico, razionalismo urbano di molte città. Un'immagine che nasce dall'idea di mostrarsi a tutti e senza alcun costo, un'arte che in sostanza si riappropria della quotidianità, degli spazi urbani, della vita stessa. (20 aprile 2013).